Attacchi poco Houthili
Tra attacchi in Medioriente, ricchi sempre più ricchi e nuove rubriche, buona settimana con le Weekly Pills!
Recappigro
Gli Stati Uniti continuano a bombardare gli Houthi, che continuano a bombardare le navi nel Mar Rosso.
I ricchi sono sempre più ricchi, lo dicono i dati.
L’economia tedesca è in crisi, mentre Trump ha sbancato il primo step delle primarie in Iowa.
Questo martedì è uscita la 10a puntata di Squattrinati, questa volta a tema fondo pensione: sembra complicato, ma può essere utilissimo sapere come funzionano: potrebbero svoltarvi la pensione. Qui per ascoltare tutte le puntate <3
Tensioni leggerissime
Le tensioni nel Mar Rosso tra Stati Uniti e Houthi, il gruppo di ribelli dello Yemen, non accennano a diminuire.
Gli Houthi, che controllano gran parte del territorio del Paese e sono finanziati dall’Iran, vengono definiti “ribelli” perché da quasi dieci anni sono in guerra con il governo yemenita (sostenuto invece dall’Arabia Saudita). Dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas lo scorso ottobre, il gruppo ha iniziato a prendere di mira l’area attorno allo stretto di Bab al Mandeb, tra il mar Rosso e l’oceano Indiano, colpendo navi israeliane o che trasportano merci e armi destinate a Israele, come atto di ritorsione per i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza.
Sostenere la causa palestinese per gli Houthi è un’opportunità anche politica, per ottenere legittimità all’interno del mondo islamico.
A inizio anno, gli Stati Uniti, a capo di una coalizione di Paesi, hanno deciso di rispondere militarmente e venerdì 12 gennaio c’è stato il primo attacco contro alcuni siti militari usati dagli Houthi. Nel corso di questa settimana i bombardamenti sono poi proseguiti (ce ne sono stati altri quattro), ma anche gli Houthi hanno continuato ad attaccare le navi mercantili in transito nel Mar Rosso (una anche di una società statunitense).
I rapporti tra Stati Uniti e Houthi si sono fatti ancora più tesi dopo che mercoledì il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha annunciato che il gruppo tornerà a essere considerato una “organizzazione terroristica globale”. Nel 2021 il presidente Joe Biden aveva deciso di rimuovere questa classificazione a causa della grave crisi umanitaria in corso in Yemen (la più grave del mondo, secondo l’Onu, prima del conflitto nella Striscia di Gaza) per consentire l’invio degli aiuti.
Cosa succederà ora? Difficile dirlo. Non si è ancora in grado di valutare se l’intervento militare degli Stati Uniti risolverà i problemi del traffico di navi nel mar Rosso o se, invece, rischierà di farli aumentare. Per ora sono stati resi più difficili e costosi i trasporti, ma non ci sono stati effetti sui costi e sulla disponibilità dei beni per i consumatori. Se la crisi si dovesse estendere, però, ci potrebbero essere ripercussioni anche in altri ambiti, come il commercio di combustibili fossili.
Paghi tu o pago io?
Mentre i cinque uomini più ricchi del mondo hanno raddoppiato le loro ricchezze dal 2020, i poveri sono diventati più poveri.
Dall’ultimo rapporto della Ong Oxfam, pubblicato in occasione del World Economic Forum di Davos in Svizzera (l’annuale convegno di leader politici e imprenditori miliardari), è emerso che la disuguaglianza economica nel mondo continua a crescere.
L’uomo più ricco del mondo è Elon Musk, proprietario del social network X e amministratore delegato di Tesla e SpaceX. Seguono Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett. In soli tre anni i loro patrimoni sono aumentati di 464 miliardi di dollari, cioè del 114%. La ricchezza poi è nelle mani di pochi: l’1% più ricco del mondo possiede il 43% di tutta la ricchezza finanziaria globale.
E questo mentre, come spiega il rapporto, il tenore di vita di milioni di lavoratori in tutto il mondo è sempre più precario e stagnante. In 52 Paesi, infatti, i salari reali medi di quasi 800 milioni di lavoratori sono diminuiti, con perdite complessive di 1,5 milioni di dollari negli ultimi due anni (pari a 25 giorni di stipendio perso per ogni lavoratore).
Secondo le previsioni, se le tendenze attuali continueranno, non solo il divario tra ricchi e poveri aumenterà sempre di più e il mondo avrà il suo primo trilionario entro un decennio, ma la povertà non sarà sradicata prima di altri 230 anni. Per Aleema Shivji, amministratrice delegata di Oxfam, però, “un’economia più equa, che funzioni per tutti, è possibile”. Come? Con “politiche che garantiscano una tassazione più equa e un sostegno a tutti, non solo ai privilegiati”.
Nel resto del mondo
Si aggiunge un altro tassello: Martedì l’Iran ha lanciato dei missili contro il Pakistan, per colpire le basi di un gruppo terroristico sunnita; il bombardamento è avvenuto a meno di un giorno da un altro attacco iraniano nel Kurdistan iracheno, contro presunte basi di spionaggio di Israele, e in Siria, contro gruppi terroristici “anti-iraniani”, tra cui l’Isis. Di questi Paesi, il Pakistan ha risposto il giorno dopo con un attacco aereo contro alcuni “nascondigli di gruppi terroristici anti-pakistani" che operano in Iran.
Ha sbancato: In Iowa l’ex presidente Donald Trump ha vinto i caucus del Partito Repubblicano con il 51% dei voti, seguito da Rob DeSantis e Nikki Haley. I caucus, che hanno la stessa funzione delle elezioni primarie ma modalità differenti, si terranno in una decina di Stati (gli altri quaranta adotteranno invece il metodo più diffuso).
Nein! Nel 2023 il Pil tedesco è calato dello 0,3% rispetto all’anno precedente: secondo il Fondo monetario Internazionale è il dato peggiore registrato tra le economie avanzate.
Twitter che hai combinato: al World Economic Forum il direttore generale dell’Oms è tornato a parlare della “Malattia X”, cioè una malattia sconosciuta (come è stato il Covid-19), che potrebbe causare in futuro una grande epidemia e per la quale è importante prepararsi in tempo.
Prostata regale: Re Carlo III ha avuto qualche problema alla prostata. Sarà operato settimana prossima per un problema di “prostata ipertrofica” e i suoi impegni saranno rinviati a causa del periodo di convalescenza.
No gree for anybody in Nigeria.
Trump non ha supporter, ha stan.
Di che colore era il cavallo bianco del saluto romano?
Negli Stati Uniti sono impazziti per una borraccia.
Stai sul pezzo
Dal 22 al 26 gennaio ci saranno nuovi IT-Alert in 12 regioni.
Il 23 gennaio alle 10 di mattina ripartono gli incentivi auto ecobonus 2024.
Mercoledì invece ci sarà uno sciopero dei trasporti a livello nazionale.
Sabato 27 gennaio sarà il Giorno della Memoria.