guerra ai Novak
Tra obblighi vaccinali, anniversari scomodi e proteste represse nel sangue, buona settimana con le Weekly Pills!
La Quarta onda
Questa settimana ha sancito il punto di non ritorno: il governo italiano mercoledì ha stabilito con un decreto l’obbligo vaccinale per gli over 50 a partire da oggi, e prevede sanzioni di 100 euro una tantum per chi non sarà in regola. Le multe saranno irrogate dall'Agenzia delle entrate attraverso l'incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali. Per i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti non vaccinati, soggetti all'obbligo di possedere un Green Pass rafforzato dal 15 febbraio 2022, è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro in violazione dell'obbligo. Mentre per le persone che accedono senza Green Pass ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo, è prevista una multa da 400 a 1.000 euro.
Inoltre è stato deciso che fino alla fine della pandemia il prezzo di una mascherina Ffp2 sarà di 75 centesimi, per permettere così a tutti di comprarle e di indossarle.
In Italia, intanto, i nuovi casi hanno ormai superato i 250.000 con un tasso di positività vicino al 20%. Ogni giorno infrangiamo un nuovo record (come d’altronde fanno Regno Unito, Francia, Stati Uniti e molti altri paesi in cui Omicron sta imperversando).
La situazione critica si ripercuote soprattutto negli ospedali: l’ordine dei Medici di Napoli ha avvertito che la Campania rischia di “dover applicare il codice nero”, ovvero decidere chi curare nelle strutture, mentre a Palermo sono finiti i posti letto e si è dovuto montare un ospedale da campo. Scene che riportano la mente al marzo del 2020. Per quanto riguarda la scuola, è stato deciso che esami e sedute di lauree nelle università potranno essere svolti a distanza, mentre oltre 1500 dirigenti scolastici hanno chiesto di rinviare l’apertura di due settimane delle scuole attraverso una lettera al premier Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, per la preoccupante crescita dei contagi e lo scarso numero del personale.
Il direttore generale dell’OMS ha detto quello che da settimane sospettavamo, cioè che la variante Omicron sembra essere meno severa rispetto alle altre, ma non per questo meno pericolosa: i primi studi hanno dimostrato un rischio ridotto di ospedalizzazione e gravità, ma rimane comunque causa di ricoveri e morti molto elevati a causa della sua contagiosità.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’Ue donerà 700 milioni di vaccini entro la metà del 2022.
Nella mappa europea del rischio Covid pubblicata e aggiornata ogni settimana dall’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control), l'Unione europea è colorata in base alla situazione dei contagi da Covid-19. Il rosso scuro è il colore che indica un'incidenza dei casi in forte aumento: si parla di oltre 500 nuovi contagi al giorno ogni 100mila abitanti. Oltre all'Italia (con l'eccezione della Sardegna), il rosso scuro copre tutti gli stati tranne la Romania.
Chiamiamo le cose con il loro nome
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto un discorso durissimo per commemorare l’anniversario dell’assalto a Capitol Hill, compiuto il 6 gennaio 2021 da un gruppo di sostenitori di Donald Trump. Biden ha attaccato l’ex presidente dicendo di essere il responsabile diretto dei tumulti che causarono la morte di cinque persone e, senza mai chiamarlo per nome, ha criticato l’incoraggiamento di Trump ai suoi sostenitori per occupare il Campidoglio. Nel duro discorso ha poi dichiarato che Trump non è solo un semplice ex presidente, ma un ex presidente sconfitto da sette milioni di voti liberi ed equi: non ci sono infatti prove che dimostrino la famigerata frode dei risultati delle elezioni, nonostante Trump avesse diffuso la menzogna che fossero state truccate (e continui tuttora a farlo). “Difenderò questa nazione.” ha aggiunto Biden, “E non permetterò a nessuno di puntare un pugnale alla gola della nostra democrazia”.
Trump ha sempre affermato che gli aggressori erano semplici manifestanti, falsamente diffamati dai media e dai suoi avversari. La realtà però, a distanza di un anno, la conosciamo molto bene: il 6 gennaio si è verificato un episodio di terrorismo interno, e anche le forze dell’ordine e la magistratura sostengono che si sia trattato di uno sforzo per ribaltare le elezioni. Nei mesi successivi all’insurrezione, Trump aveva definito gli aggressori “persone pacifiche” e “patrioti” e descritto l’attacco come una “protesta completamente disarmata”; tuttavia, grazie a video, testimonianze e alle armi sequestrate dagli agenti di polizia, è stata stilata una vera e propria lista che include pistole, coltelli, mazze da baseball, estintori, mazze di legno, lance e sostanze chimiche irritanti.
Biden ha anche accusato l’ex presidente di essere rimasto a guardare in televisione, durante le ore dell’attacco, senza muovere passi per calmare la situazione. “Abbiamo avuto un'elezione che ci è stata rubata. È stata un'elezione schiacciante e tutti lo sanno, specialmente dall'altra parte, ma ora devi andare a casa", aveva detto Trump in un video, “Sei molto speciale. Hai visto cosa succede. Vedi il modo in cui vengono trattati gli altri che sono così cattivi e così malvagi. So come ti senti. Ma vai a casa e torna a casa in pace".
Pochi minuti dopo la fine del discorso di giovedì, Trump ha affermato che quello di Biden è stato un “teatrino politico” per “mascherare i suoi fallimenti”. “Il presidente, che sta distruggendo la nostra nazione con politiche folli di confini aperti, elezioni corrotte, disastrose politiche energetiche, mandati incostituzionali e devastanti chiusure delle scuole, ha usato oggi il mio nome per cercare di dividere ulteriormente l’America” ha concluso, rinviando il suo discorso a sabato 15 gennaio.
Neanche il tempo di riflettere sull’attacco alla democrazia americana, che in Kazakistan arrivano notizie di massicce manifestazioni popolari degenerate in violenza. Le proteste, scatenate dal rincaro dei prezzi dell’energia, hanno provocato decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di arresti. La prima protesta è scattata il 2 gennaio nella città di Zhanaozen, nel nordovest del Paese: la liberalizzazione del prezzo del carburante lo ha visto raddoppiare in pochi giorni, e le proteste per l’aumento hanno aumentato il malcontento per le disuguaglianze economiche nel Paese. Non è la prima volta che la politica economica del governo infiamma le piazze, che sono l’unico strumento che hanno i cittadini per esprimere il proprio dissenso: in Kazakistan non esiste opposizione, e le elezioni vengono regolarmente vinte dal partito di governo con il 100% circa dei consensi.
Negli ultimi giorni i manifestanti hanno cercato di assaltare vari edifici simbolo del potere e controllati dalla polizia, che ha risposto facendo fuoco. Su richiesta del presidente kazako Tokayev, sono arrivate le truppe dell’alleanza militare guidata dalla Russia per reprimere le proteste, ed è stato dato a ordine a tutti di “fare fuoco per uccidere”.
Nel resto del mondo
Addio BlackBerry
La BlackBerry ha alzato la bandiera bianca: il 4 gennaio tutti i telefoni rimasti hanno ricevuto un update del sistema operativo che li ha definitivamente messi fuori uso. Lo shut down è avvenuto dopo anni di declino dei prodotti BlackBerry, che ormai non risultano più competitivi. L’annuncio era arrivato due anni fa, e nonostante fossero ormai solo più poche migliaia di persone ad averlo, è la fine di una storia che spezza i cuori ai più nostalgici: il BlackBerry è stato il punto di riferimento per la telefonia per almeno sette anni dal 1999, con la sua rivoluzionaria tastiera e il design moderno.
Per l’azienda canadese, però, questa non è una fine ma un nuovo inizio: si prepara al rilancio attraverso la startup OnwardMobility, che produrrà i nuovi telefoni 5G con cui proverà a inserirsi nel mercato globale, con l’obiettivo di mettersi al passo dei grandi colossi.
Guerra serbo-australiana
A Novak Djokovic, il tennista serbo numero uno al mondo, è stato rifiutato l’ingresso in Australia poiché non vaccinato. A breve si terranno infatti gli Australian open, uno dei quattro tornei del Grande Slam (di cui Djokovic è campione in carica), ma i controlli alle frontiere australiani sono molto aspri, anche a causa della politica anti-covid del governo di Canberra, famoso per aver imposto alla popolazione il lockdown più lungo del mondo (262 giorni da marzo 2020, non consecutivi): in pratica senza vaccino non si entra. Djokovic ha chiesto nei giorni scorsi un’esenzione speciale per motivi medici al governo di Melbourne per poter partecipare al torneo, e gli è stata inizialmente concessa tra mille polemiche (sia dai cittadini che da due anni a questa regole le devono seguire alla lettera, sia da altri tennisti “non numero 1 al mondo” a cui una licenza del genere probabilmente non sarebbe mai stata concessa). Tuttavia all’aeroporto di Melbourne la polizia di frontiera, che fa capo al governo centrale, non ha riconosciuto come valida questa esenzione, e dopo decine di ore bloccato in aeroporto Djokovic si è visto negare il visto per entrare nel Paese. Al momento il tennista è in isolamento in un hotel, mentre i suoi avvocati stanno facendo ricorso per permettergli di giocare. Siamo in trepidante attesa di sviluppi.
Perché siamo gli unici animali a essere così intelligenti?
Un’interessante prospettiva statunitense sul nostro caro Umberto Eco.
Il metaverso sarà nuovo, ma continua ad avere problemi molto vecchi.
A volte i complottisti hanno ragione.
Una domanda che dovreste porvi.
Da: @saporedimale
Stai sul pezzo
Lunedì si rientra a scuola dalle vacanze. Ci dispiace.
Sempre da lunedì Abruzzo, Toscana, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta entrano in zona gialla, mentre 42 comuni siciliani in zona arancione.
Ancora da lunedì, diventa necessario il super Green pass per accedere ad alberghi, centri congressi, servizi di ristorazione, palestre, piscine, centri benessere, aerei, treni, navi, trasporto pubblico locale…Mercoledì si giocherà la Supercoppa italiana tra Inter e Juve.