Lo eleggiamo noi questo Presidente?
Tra riforme costituzionali, strutture italo-albanesi e vagonate di progetti, buona settimana con le Weekly Pills!
Recappigro
In Italia si parla di far eleggere direttamente dal popolo il Presidente del Consiglio, mentre il Governo ha preso degli accordi particolarmente creativi con l’Albania.
Nella Striscia di Gaza dovrebbero partire a breve, si spera, delle pause umanitarie di quattro ore al giorno.
È iniziata la seconda stagione di A Carte Scoperte, è uscita la quinta puntata di Squattrinati e abbiamo creato apposta per voi, in collaborazione con Garipalli, una City Escape sul tema della Strage di Piazza Fontana. Un sacco di bei progetti.
“Presidente?”
Il Consiglio dei ministri ha approvato venerdì scorso un disegno di legge di riforma costituzionale per l’introduzione del cosiddetto “premierato”.
La proposta intende rafforzare i poteri del presidente del Consiglio e introdurre la sua elezione diretta da parte dei cittadini che oggi invece possono eleggere solo i membri del Parlamento.
Il governo ha già anticipato anche come dovrebbe essere modificata la legge elettorale per regolare questo nuovo tipo di elezioni. In particolare, la riforma prevede che il 55% dei seggi in Parlamento vada al partito o alla coalizione che riceve più voti, e che sono legati direttamente al presidente del Consiglio che così, quindi, potrebbe avere una maggioranza stabile per governare.
Nel complesso, questo progetto sconvolgerebbe l'equilibrio attuale tra i poteri dello Stato.
I sostenitori della riforma ritengono questi cambiamenti necessari per garantire che chi è stato scelto dai cittadini governi con stabilità. Per chi è contro, invece, il disegno di legge rafforzerebbe il passaggio da un sistema parlamentare a uno presidenziale e indebolirebbe la figura del presidente della Repubblica: ad esempio, il capo dello Stato non avrà più il potere di "nominare" il capo del governo, come previsto ora dalla Costituzione.
Sarebbe quindi un cambiamento importante e, come per ogni riforma costituzionale, ogni Camera dovrà votare il disegno di legge ben due volte, a distanza di almeno tre mesi. Per l’approvazione, inoltre, serve il voto favorevole di due terzi delle camere: se invece otterrà “solo” più del 50%+1 potrà essere richiesto il referendum popolare. Al momento sembra però molto difficile arrivare a una maggioranza di due terzi.
Una manovra creativa
Questa settimana si è parlato molto del “protocollo d’intesa” firmato da Giorgia Meloni con il primo ministro albanese Edi Rama. Ma cos’è davvero questo accordo?
Il testo firmato dalla presidente del Consiglio prevede l’apertura in Albania di due strutture italiane per l’accoglienza dei migranti: nella prima, vicina al porto di Shengjin (a 70 km da Tirana), i migranti verranno identificati dopo lo sbarco, nella seconda, a Gjader (nell’entroterra), verranno portate le persone ritenute non in possesso dei requisiti per la richiesta del diritto d’asilo.
L’Albania fornirà all’Italia questi spazi e riceverà 16 milioni e mezzo all’anno.
L’Italia si dovrà occupare di tutti i costi di costruzione, trasporto, sistemazione dei migranti e, secondo i primi dettagli, all’Albania spetteranno 16 milioni e mezzo di euro all’anno.
I centri dovrebbero entrare in funzione entro la primavera del 2024 ed entrambi potranno accogliere fino a tremila migranti. Tra questi non potranno esserci minori, donne incinte e altri soggetti considerati più vulnerabili che, quindi, dopo un’operazione in mare, saranno fatti sbarcare prima in Italia.
Questa procedura di “sbarco selettivo”, in cui una parte dei richiedenti asilo salvati andrebbe in Italia e un’altra in Albania, ha scatenato forti polemiche: secondo molti questa norma risulterebbe incostituzionale, e contraria al diritto internazionale. Per questo bisognerà attendere la redazione finale del testo, per vedere in che modo il Governo deciderà di muoversi.
Nel resto del mondo
Diario di guerra: Striscia di Gaza
È ancora lontana la possibilità di un “cessate il fuoco”. Giovedì gli Stati Uniti hanno annunciato che Israele avrebbe iniziato pause umanitarie di quattro ore ogni giorno per permettere le evacuazioni di civili da Gaza, ma non sembrano essere ancora cominciate.
Sempre a Gaza intanto si sono intensificati i combattimenti in strada. Israele ha affermato che sta prendendo di mira il labirinto di tunnel costruito sotto la striscia e alcune basi militari di Hamas, secondo le forze di difesa israeliane (IDF), si troverebbero sotto agli ospedali.
Si è tenuta una Conferenza umanitaria per Gaza a Parigi organizzata da Macron. Hanno partecipato circa ottanta rappresentanti di Stati e alcune Ong ed è stato deciso di mettere a disposizione un miliardo di euro in aiuti per i civili palestinesi.
Corsie veloci: Questa settimana la Commissione Europea ha ufficialmente dato l’ok per l’avvio dei negoziati per Ucraina e Moldavia per entrare nell’Ue: si tratta un passaggio fondamentale che comunque durerà molto tempo, ma che dimostra le intenzioni dell’Europa e la bontà riforme fatte dai due paesi candidati.
Quanti megapixel? L'Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato 5 foto scattate dal suo telescopio spaziale Euclid, in cui si vedono regioni dello spazio con una nitidezza mai vista prima. Si tratta di un evento storico.
Si torna a recitare: Dopo 118 giorni, il sindacato degli attori di Hollywood SAG-Aftra ha trovato un accordo preliminare con le case cinematografiche, ponendo fine a uno degli scioperi più grossi della storia del cinema.
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Stai sul pezzo
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Martedì 14 è la Giornata mondiale del diabete.
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