lo sguardo di Renatino
Tra episodi di goliardia, diritti in pericolo e rischio di reinfezione, buona settimana con le Weekly Pills!
I nomi della settimana
Giulio Regeni
L’Egitto è stato dichiarato responsabile della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso nel gennaio 2016 al Cairo e ritrovato morto un mese dopo.
”La responsabilità del sequestro, della tortura e dell’uccisione di Giulio Regeni grava direttamente sugli apparati di sicurezza della Repubblica araba d’Egitto, e in particolare su funzionari della National Security Agency “. Questo è il segmento più importante della relazione finale, votata all’unanimità, della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Regeni.
Una storia per cui per anni si è cercato giustizia e che sembrava essersi impantanata lo scorso ottobre, quando il processo ai 4 agenti dei servizi segreti egiziani accusati dallo Stato italiano dell’omicidio di Giulio è stato sospeso, poiché gli 007 non si erano presentati in Tribunale: non era stato possibile notificarli efficacemente a causa della mancata collaborazione delle autorità egiziane.
La Commissione ha confermato le accuse e condannato i depistaggi dell’Egitto, ma ha sancito anche la responsabilità dei governi italiani che negli anni non hanno fatto abbastanza pressioni per risolvere la faccenda. Ha inoltre proposto di portare l’Egitto davanti alla Corte penale internazionale dell’Aja, e di proseguire con il processo agli agenti del Cairo, soprassedendo tramite una legge apposita alla scusa, non più sostenibile, che essi non sappiano di essere sotto processo.
Greta Beccaglia
All'indomani della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la giornalista di Toscana Tv Greta Baccaglia è stata molestata in diretta, con una pacca sul sedere, da un tifoso della Fiorentina in uscita dallo stadio dopo la partita. Il colpevole, Andrea Serrani, che per protezione si è spostato in una località segreta a seguito dell’attenzione mediatica ricevuta dopo il gesto, è stato prontamente identificato e ha già ricevuto un Daspo di tre anni dalla sua squadra, oltre a una denuncia per molestie sessuali.
È finito sotto una pioggia di polemiche anche il conduttore della trasmissione Giorgio Micheletti, che durante l’episodio non è riuscito a gestire la situazione e ha pronunciato frasi come “non te la prendere" e “si cresce anche attraverso questa esperienza”.
Nei giorni successivi il dibattito pubblico si è acceso, tra chi ha espresso tutto il suo supporto a Beccaglia, chi ha minimizzato l’accaduto e chi ha manifestato la propria solidarietà a Serrani per la gogna mediatica subita. Si tratta, a prescindere da tutto, di un evento che testimonia ancora la lunga strada culturale che l’Italia deve percorrere per quanto riguarda il ruolo sociale della donna, ma soprattutto l’autonomia del suo corpo, costantemente minacciata da atteggiamenti predatori, persino in diretta TV.
Lionel Messi
Lionel Messi lunedì ha vinto il Pallone d’oro 2021, il premio calcistico più importante del mondo. Si tratta del settimo della sua carriera: nessuno ne ha mai vinti più di lui, nemmeno Cristiano Ronaldo, l’acerrimo rivale. Il premio viene assegnato annualmente dalla rivista francese France Football che quest’anno ha chiesto a 180 giornalisti di tutto il mondo di votare il calciatore migliore.
Questa volta, però, il premio è stato accompagnato da una pioggia di polemiche: secondo molti addetti ai lavori, il trofeo non sarebbe stato meritato dalla “Pulce”, e c’è chi ha gridato apertamente allo scandalo e favoritismi in favore dell’argentino. Sarebbe stato invece Lewandowski, l'attaccante del Bayern Monaco arrivato secondo in classifica, a meritare il premio. Ci si è messo poi anche Cristiano Ronaldo a creare un po’ di sano drama, con un commento molto corto e all'apparenza innocuo, che però è rimbombato nel web. Sotto un post di una pagina fan di IG che sosteneva che Messi non meritasse il premio, il portoghese ha sentenziato: “Factos”.
Your choice
Durante questa settimana il diritto all’aborto è stato messo in serio pericolo in due Paesi molto diversi tra loro, ma accomunati dalla stessa matrice conservatrice: la Polonia - dalla quale potevamo aspettarcelo - e gli Stati Uniti, dove i governi a prevalenza repubblicana tentano da mesi di ribaltare la sentenza che ha sancito questo importante diritto negli anni ‘70.
Polonia Come è tristemente noto, nel Paese l’aborto è possibile solo per due motivi: lo stupro e il pericolo di vita per la donna (anche se circa un mese fa una ragazza è morta perché non gli è stato permesso di abortire), ma da questa settimana c’è stata una proposta di legge da parte del governo di Varsavia che potrebbe entrare in vigore da gennaio 2022: ergastolo per le donne che abortiscono, pene detentive fino ai 25 anni per i medici che le aiutano e, come se non bastasse, un nuovo Istituto, “Famiglia e demografia”, che potrà partecipare come pubblica accusa in tutti i procedimenti giudiziari e amministrativi. Quest’ultima proposta è la più inquietante, poiché l’Istituto sarà guidato dal parlamentare di ultradestra Bartłomiej Wróblewski, che potrà quindi controllare la vita delle donne attraverso un database dentro cui saranno custoditi tutti i dati sulle gravidanze in corso, su quelle interrotte e sui medicinali. Non è tutto: qualora lo ritenesse opportuno, potrebbe intervenire nei tribunali come pubblico ministero. Alla faccia della separazione dei poteri.
Mississippi Lo stato ha chiesto di riconoscere una legge che vieta di abortire dopo le 15 settimane di gestazione. E la Corte Suprema, composta da sei giudici su nove di orientamento conservatore, sembra intenzionata a riconoscerla. Il Mississippi al tempo stesso ha chiesto che vengano ribaltate le attuali leggi che regolano l’accesso all’aborto e alcuni dei giudici (sempre quelli di orientamento conservatore) sono sembrati intenzionati a permettere che singoli stati possano decidere se e quando permettere l’aborto, respingendo la sentenza “Roe v. Wade” del 1973 che dichiara l’interruzione di gravidanza legale a livello federale.
La decisione finale è attesa fra sei mesi.
Omicron qui, Omicron lì
Questa settimana non si è parlato d’altro che della famigerata variante Omicron, che sembra si stia diffondendo già in Europa e sia arrivata persino negli Stati Uniti. Continuiamo a non avere risposte precise per quanto riguarda la trasmissibilità, la pericolosità e la resistenza ai vaccini: dovremo aspettare ancora qualche tempo per le analisi dei laboratori. Ma un primo studio proveniente dal Sudafrica sembrerebbe suggerire che il rischio di re-infezione con la Omicron sia tre volte superiore a quello delle altre varianti. Giusto per aggiungere carne al fuoco, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha spostato da “alto” a “molto alto” il livello di rischio della variante.
Per questo sembra saggio proseguire ancora più in fretta con i piani vaccinali: l’Ema ha finalmente dato il via libera alla vaccinazione tra i 5 e gli 11 anni con Pfizer, e le somministrazioni inizieranno in Italia dal 16 Dicembre.
Ricordatevi infine che da lunedì entra in vigore il Super Green Pass: se siete vaccinati non avete bisogno di nulla, potete continuare a vivere ansiosamente tranquillamente la vostra vita. Se non siete vaccinati o guariti dall’infezione, non potrete entrare in bar e ristoranti al chiuso, cinema e teatri, discoteche ed eventi pubblici e sportivi. Probabilmente conviene vaccinarsi.
Oppure potete fare come quest’uomo! Un odontoiatra biellese si è presentato all’hub vaccinale per ricevere finalmente la sua prima dose, ma con un braccio in silicone: in questo modo sarebbe potuto tornare a vivere normalmente come tutti gli altri vaccinati, ma senza farsi iniettare in corpo un siero sperimentale pieno di 5G. Peccato solo per un’infermiera ficcanaso che ha scoperto l’inganno e ha notificato le autorità: l’uomo è stato denunciato per truffa ai Carabinieri.
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Lo stato dovrebbe controllare i prezzi degli affitti?
Vogliono farlo uscire di galera, ma lui dice di essere innocente, e allora non esce più.
Cosa prova chi uccide qualcuno, ma non per colpa sua?
Il mondo è sempre più vicino a quei film di fantascienza dove finisce davvero male.
Il riso bianco sarà sempre più buono, ma a quale prezzo...
Da: @automatizzatocomunismomemetico
Stai sul pezzo
Da lunedì, l’Alto Adige sarà la seconda regione a tornare in zona gialla.
Però se avete il super green pass, che entra in vigore dal 6 dicembre, potete stare tranquilli: siete immuni anche dalle restrizioni, fino alla zona arancione.
Mercoledì è festa nazionale! Si festeggia l’Immacolata, ma soprattutto non si va a scuola/lavoro.