romanzo quirinale
Tra nuove restrizioni, successi di Draghi e legalizzazioni, buona settimana con le Weekly Pills!
Ma ce n'è o non ce n'è?
La variante Omicron è sulla bocca (e nei polmoni, a quanto pare) di tutti. La sua trasmissibilità molto elevata sta scatenando ondate di contagi in tutto il mondo dal Sudafrica agli Stati Uniti, dal Regno Unito alla Danimarca. I casi sembrano raddoppiare periodicamente, e secondo le stime diventerà la variante prevalente in Europa già da gennaio 2022. La cosa porterà problemi più o meno gravi.
Da una parte la variante sembra superare alcune delle difese immunitarie che abbiamo faticosamente costruito in questi due anni di pandemia, compreso il vaccino: nonostante Pfizer abbia annunciato che due dosi del suo vaccino proteggono al 70% dalle ospedalizzazioni della Omicron (che comunque è buono), le probabilità di infezione sono molto più alte di quelle della Delta, quindi diventerà sempre più necessario portare avanti le campagne di terze dosi per mantenere bassi morti e ospedalizzazioni; ma soprattutto, dovremo stare tutti un po’ più attenti, anche da vaccinati. Dall’altra parte, però, i primi studi (e la stessa ricercatrice sudafricana che l’ha scoperta, Angelique Coetzee), suggeriscono che la variante sia meno pericolosa della Delta, in quanto rende meno probabili manifestazioni letali o gravi della malattia. Questo dipende dal fatto che il virus sembra riprodursi più in fretta nelle vie aeree superiori (da qui la maggiore trasmissibilità), ma molto di meno nei polmoni (da qui la minore pericolosità). E dal momento che questa variante potrebbe presto soppiantare la Delta, ci si potrebbe aspettare un proseguo della pandemia meno teso, anche se bisognerà controbilanciare bene l’aumento dei casi.
Intanto, il Regno Unito è diventato la nuova Germania, con oltre 80 mila nuovi casi al giorno, cosa che ha costretto la Regina Elisabetta a cancellare il pranzo di Natale con la famiglia reale. Un oltraggio. Ma anche Danimarca e Norvegia non scherzano: hanno già reintrodotto alcune restrizioni, come niente più alcol servito in bar e ristoranti.
Parlando di restrizioni, Draghi ha introdotto l’obbligo di tampone per chi entra in Italia da un Paese Ue, e 5 giorni di quarantena per chi entra da non vaccinato. Tutto bene, se non fosse che Bruxelles richiede almeno un avviso con due giorni di anticipo quando si parla di restrizioni alla libera circolazione comunitaria. Quindi si è scatenato un piccolo litigio diplomatico, risoltosi giovedì al Consiglio europeo, dove il nostro premier ha difeso la scelta italiana sottolineando l'obiettivo di mantenere sotto controllo la diffusione della Omicron, per cui l’Italia ha un vantaggio non indifferente con solo lo 0,2% di casi riconducibili a questa variante. Ha anche tirato fuori l’artiglieria, ricordando i “135 mila decessi e un calo del Pil di 9 punti percentuali”, i dati italiani che nessuno dei leader europei si è sentito di contestare, e che hanno fatto chiudere un occhio sulla decisione “troppo affrettata” nonché diversi consensi sulla linea comune da seguire. Draghi sa come farsi valere in Europa.
Per chiudere in bellezza, con qualche notizia funzionale, il governo ha italiano ha esteso lo stato di emergenza, quindi anche la necessità del Super green pass fin dalla zona bianca, fino al 31 marzo, in attesa dei futuri sviluppi pandemici; l’EMA ha raccomandato l’autorizzazione di due nuovi farmaci contro la Covid-19 (Xevudy e Kineret) e consigliato in via preventiva il Paxlovid. Infine, il 20 dicembre si terrà una riunione per autorizzare il vaccino Novavax.
Notizie nazionali
Paese dell’anno
L’Economist ha scelto l’Italia come paese del 2021, soprattutto per quanto fatto da Mario Draghi, che avrebbe dato nuovo impulso alla politica italiana, smuovendola da uno storico immobilismo e convincendo i diversi partiti a mettere da parte le ostilità in nome della stabilità di governo. Il settimanale ha sottolineato l’importanza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (il programma in cui si sono utilizzati i soldi dell’UE per la ripresa dalla pandemia), si è complimentato per l’alto tasso di vaccinazione contro il coronavirus e ha evidenziato la rapida ripresa dell’economia italiana.
Insomma, quest’anno abbiamo vinto diversi titoli e competizioni; mancavano gli elogi dell’Economist.
13° Presidente
Sergio Mattarella è diventato Presidente della Repubblica il 3 febbraio 2015. I sette anni del suo mandato scadranno dunque nella stessa data del 2022. L’articolo 85 della Costituzione prevede che la convocazione per l’elezione sia decisa 30 giorni prima di tale scadenza e la prima data utile per la votazione sarebbe dunque attorno al 18 gennaio.
Dal momento che la data si avvicina, le diatribe sul successore hanno cominciato a farsi intense. Questa volta, sta crescendo l’ipotesi di eleggere una donna alla presidenza, la prima: la Ministra della Giustizia Marta Cartabia e Presidente emerita della Corte costituzionale. Mattarella ha detto che non ci sarà il bis, pertanto i candidati realistici ad oggi sono Mario Draghi, che piace all’Europa e infonde fiducia nei mercati e sicurezza negli investitori (ma c’è chi lo preferisce a capo del governo, in nome della stabilità); Pier Ferdinando Casini, che siede in Parlamento da decenni ed è una figura centrista adatta ai compromessi; e Silvio Berlusconi. Già. L’ipotesi esiste, ma a causa della travagliata storia politica e giudiziaria risulta poco credibile e molto divisiva, non proprio il massimo per una carica così simbolica. Enrico Letta, inoltre, lo ha escluso dalla corsa perché è Presidente di un partito politico. Il centrodestra però lo vorrebbe in campo, specialmente Giorgia Meloni, che ha espressamente richiesto un “patriota”.
Contro il governo
Da settembre ad oggi si contano 40 scuole occupate in tutta Italia: studenti e insegnanti sono scesi in piazza per protestare contro le politiche sulla scuola intraprese dal governo nell’ambito della gestione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Roma è la capofila delle proteste.
All’origine di questa agitazione c’è la richiesta di “avere voce in capitolo sui soldi in arrivo con il Piano Nazionale da destinare alla scuola”, spiegano nei volantini che vengono distribuiti davanti alle scuole. Gli studenti in protesta hanno delle richieste ben precise verso il governo e in particolare il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: più inclusione nell’ambiente scolastico, più orientamento universitario, maggiore attenzione all’insegnamento dell’educazione civica, finanziaria e di genere, maggiore socialità (più spazi dedicati agli studenti) e una didattica meno teorica che favorisca disponibilità all’ascolto e alla discussione, non competizione.
Benessere psicologico
In Campania ci sarà lo “psicologo di base” nei distretti sanitari delle Asl, come il medico di base e il pediatra. È la prima regione italiana ad istituire questa figura nella sanità pubblica: la Corte Costituzionale ha infatti respinto il ricorso proposto dalla presidenza del Consiglio dei ministri contro la legge regionale che istituiva, presso i distretti sanitari delle Asl, il servizio di psicologia di base a sostegno dei bisogni emersi durante l’emergenza Covid-19.
Per il nuovo servizio sono stati stanziati 600mila euro per il biennio 2020-2021. Le attività saranno assicurate da psicologi liberi professionisti e hanno lo scopo di intercettare e diminuire i disturbi psichici, così come gestire e organizzare l’assistenza psicologica.
Nel resto del mondo
Legalize
Malta da martedì è diventato il primo Paese europeo a legalizzare la cannabis a scopo ricreativo (Amsterdam l’ha depenalizzata, non ancora legalizzata). Una votazione storica quella del Parlamento, che rende legale ai maggiorenni il consumo (in privato o in locali appositi) e la detenzione fino a 7 grammi di marijuana, la coltivazione fino a 4 piante e fino a 50 grammi di infiorescenze essiccate in casa. La riforma ha come scopo principale la lotta alle mafie e al mercato nero: anche per questo sono state rifiutate tutte le proposte di modifica, come quello di un tetto massimo al contenuto di THC, dettaglio che avrebbe favorito la creazione di un mercato parallelo di prodotti più forti. Anche Lussemburgo e Germania hanno nei prossimi piani quello della legalizzazione, mentre in Italia sono state da poco depositate in Cassazione le 630mila firme raccolte per il referendum sulla legalizzazione: la strada è ancora lunga e ci sarà da discutere, specialmente con i partiti di destra, ma qualche passo in avanti ci sarà.
Un figlio è un figlio
Una sentenza storica della Corte di giustizia Ue ha stabilito che i figli di una coppia omosessuale debbano essere riconosciuti come tali in tutto il territorio comunitario, anche quelli che non riconoscono l’omogenitorialità. Tutto è nato dal ricorso di due donne sposatesi in Spagna, che sono state riconosciute entrambe come madri della loro bambina, e hanno richiesto il riconoscimento della figlia all’anagrafe bulgara (Paese d’origine di una delle due donne): la legislazione bulgara però prevede esclusivamente la presenza di un ”padre” e una “madre” nei documenti, quindi le autorità si sono rifiutate di emettere l’atto di nascita. Il tribunale di Sofia a cui la coppia ha fatto ricorso si è rimesso quindi al giudizio della Corte di giustizia Ue, che ha deliberato che ogni Stato membro “è tenuto a riconoscere il documento promanante dallo Stato membro ospitante che consente a detto minore di esercitare, con ciascuna di tali due persone, il proprio diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri”.
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Stai sul pezzo
Liguria, Marche, Veneto e Trento finiranno in zona gialla da lunedì.
Lunedì l’Ema prenderà una decisione sul vaccino Novavax.
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