sopravvivere al Natale con lo zio complottista
I vaccini non servono, viviamo in dittatura e non si può più dire niente: ecco le risposte che vi servono per affrontare il Natale in famiglia. E per questa settimana: buon Natale con le Weekly Pills!
Di che parliamo a Natale?
Ecco qualche suggerimento per poter intavolare discussioni - o per sorprendere tutti su quanto siete aggiornati - durante il cenone.
Partiamo dall’argomento più gettonato (e spinoso): la Covid-19.
Durante quest’anno sono stati fatti notevoli passi in avanti rispetto alla battaglia contro il virus. Nonostante si abbia la percezione che ciò non sia avvenuto o si provi scoraggiamento e impotenza a causa dell’impennata di contagi degli ultimi giorni, i dati dimostrano chiaramente che grazie ai vaccini la situazione sanitaria è diversa rispetto a quella dell’anno scorso: più tracciamento, più casi rilevati ma anche un’incidenza minore di ospedalizzazioni e morti. I grafici che escono ogni settimana dall’Istituto Superiore di Sanità mostrano la bassa probabilità che ha un vaccinato di ammalarsi, finire in terapia intensiva o morire rispetto a un non vaccinato. Quindi no, vaccinarsi non è stato inutile. Ma è fondamentale adattarsi all’andamento della pandemia: adesso per essere meno vulnerabili alla variante Omicron la terza dose è un must, e bisogna entrare nell’ottica che è molto più contagiosa rispetto alle varianti precedenti. Di conseguenza, le misure di protezione a cui ci siamo faticosamente abituati negli ultimi mesi devono essere maggiori. Proprio per questo è uscito ieri sera il nuovo “decreto legge festività” che, tra le altre cose, riduce la validità del Green Pass, il periodo di somministrazione della terza dose e impone l’obbligo di mascherine FFP2 al chiuso.
Insomma, progressi sono stati fatti, ma ciò che è importante è non abbassare la guardia, soprattutto adesso che con le festività i contatti tra fasce generazionali diverse sono maggiori.
Per chi è ancora scettico sul vaccino a mRna, l’Ema (l’Agenzia Europea per i Medicinali) a dicembre ha approvato un altro preparato: Novavax, il quinto vaccino in Europa che si dice essere efficace al 90%. Sempre nel mese di dicembre anche i più piccoli hanno potuto vaccinarsi perché l’Ema ha approvato Pfizer per i bambini tra i 5 e 11 anni.
La scienza come sempre ce la mette tutta e in queste settimane sono state approvate le prime pillole anti-Covid: Merck e Paxlovid (Pfizer). Speriamo arrivi presto anche in Europa il via libera.
Ok, ma notizie più positive?
Se durante la cena di Natale qualcuno si lamenta del “magna magna” della politica italiana, ricordategli che l’Economist ha eletto l’Italia come “Paese dell’anno” soprattutto per l’impulso alla politica dato da Mario Draghi che, con il suo governo di coalizione, ha smosso il paese da uno storico immobilismo e convinto diversi partiti a mettere da parte le ostilità in nome della stabilità di governo. Il settimanale ha riconosciuto l’importanza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): il programma nato grazie ai fondi dell’UE che permetterà all’Italia di rilanciare la propria economia. Un piano che non solo è stato approvato, ma sta funzionando: durante la conferenza stampa di fine anno, Draghi ha annunciato di aver raggiunto tutti i 51 obiettivi del piano.
Insomma, il Presidente del Consiglio piace molto, e non solo all’estero: in Italia in molti lo vorrebbero come successore di Mattarella, il quale sta per terminare il suo mandato come Presidente della Repubblica. Quest'ultimo ha detto che non intende fare il bis, e fra i possibili candidati - oltre appunto a Draghi - troviamo Silvio Berlusconi, ben voluto dalla destra, Pierferdinando Casini, Giuliano Amato e Marta Cartabia. Ci riaggiorniamo a metà gennaio.
Spostiamoci all’estero…
L’anno è cominciato con l’assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump durante la sessione di certificazione della vittoria del presidente Joe Biden. Ed è finito con l’annuncio che Biden si ricandiderà alle elezioni del 2024. In un anno di presidenza, è riuscito a ribaltare la posizione degli Stati Uniti in tema di politica estera, investimenti infrastrutturali e welfare, politiche ambientali e gestione della pandemia, nonostante la forte pressione dei Repubblicani sia all’interno dei governi locali sia al momento del voto in Parlamento.
Qualcosa che però ha attirato molte critiche è stata la gestione della situazione in Afghanistan: da quando, a fine estate, le truppe statunitensi si sono ritirate e i talebani sono tornati al potere, il Paese è stato trascinato in una grave crisi umanitaria che peggiora mese dopo mese. Sembra infatti impossibile poter far arrivare aiuti concreti, e solo negli ultimi giorni gli Usa hanno scongelato i finanziamenti alle organizzazioni che forniscono aiuti umanitari sul territorio.
Dall’Afghanistan al confine polacco: è qui che migliaia di migranti (alcuni dei quali provenienti proprio dallo stato mediorientale) si sono ritrovati a partire dal mese di novembre attirati dalla Bielorussia, che avrebbe concesso loro il visto e offerto voli per raggiungere l’Europa. I migranti sono però stati bloccati dai soldati polacchi al confine, e ora vivono nelle foreste limitrofe dove si raggiungono temperature sotto lo zero, e non hanno possibilità di procurarsi da bere o da mangiare. Diversi sono morti di freddo, tra cui molti bambini. Nonostante sia calata l’attenzione su di loro, i viaggi per tentare di raggiungere l’Europa non si fermano (come non fanno neanche quelli via mare: le notizie di naufragi ci arrivano periodicamente facendoci ricordare che no, non si possono aiutare a casa loro).
Buone notizie per il Cile: il nuovo presidente Gabriel Boric ha battuto José Antonio Kast, nostalgico del dittatore Pinochet e di estrema destra. Boric si insedierà l’11 marzo 2022 e sarà il presidente più giovane e progressista della storia del Cile, sembra inoltre essere interessato a temi femministi ed ecologisti e intenzionato a ridurre le diseguaglianze. Dovrà governare un Paese profondamente cambiato dalle proteste iniziate nel 2019 che hanno portato alla riscrittura della costituzione redatta durante il periodo di dittatura.
Leggi e diritti civili, che non guastano mai
Quest’anno è stato caratterizzato da molte battaglie, alcune delle quali ci stanno conducendo a progressi e a una maggiore tutela contro le discriminazioni, ma allo stesso tempo molte altre ci stanno facendo fase passi indietro di anni - se non decenni.
In Polonia è entrata in vigore la contestata legge sull’aborto, che lo vieta anche in caso di malformazione del feto, provocando numerose proteste. Inoltre c’è anche stata una proposta di legge da parte del governo che potrebbe entrare in vigore da gennaio 2022: ergastolo per le donne che abortiscono, pene detentive fino ai 25 anni per i medici che le aiutano e, come se non bastasse, un nuovo Istituto, “Famiglia e demografia”, che potrà partecipare come pubblica accusa in tutti i procedimenti giudiziari e amministrativi. Anche lo stato del Mississippi ha chiesto di riconoscere una legge che vieta di abortire dopo le 15 settimane di gestazione. E la Corte Suprema, composta da sei giudici su nove di orientamento conservatore, sembra intenzionata a riconoscerla.
Nel mese di dicembre Malta è diventato il primo Stato europeo a legalizzare la cannabis a scopo ricreativo. La riforma ha come scopo principale la lotta alle mafie e al mercato nero. Anche il Lussemburgo e la Germania hanno l’intenzione di legalizzarla, mentre in Italia sono state da poco depositate in Cassazione le 630mila firme raccolte per il referendum sulla legalizzazione: la strada è ancora lunga e ci sarà da discutere, specialmente con i partiti di destra.
Strade tortuose anche quando parliamo di eutanasia e Ddl Zan: nel primo caso si sono raccolte le 500mila firme necessarie per indire un referendum sulla legalizzazione ed è stato autorizzato il primo suicidio assistito, ma la questione non è finita perché dovrà esserci l’intervento del tribunale per decidere se e come si dovrà fare, nonostante l’autorizzazione dell’Asl delle Marche (la regione in questione).
Con 154 voti favorevoli e 131 contrari, il disegno di legge sull’omotransfobia è stato affossato fra gli applausi del Senato, confermando la non volontà di approvare una legge contro i crimini di odio e le discriminazioni. Ora che il Senato ha accantonato la discussione, dovranno passare sei mesi prima che la stessa aula discuta di nuovo la legge, che dovrà necessariamente essere diversa rispetto alla precedente.
Siete quasi al dolce? Non rimane che tirare fuori l’ultima carta: l’ambiente.
Basta freddare la tavola ricordando che secondo il report dell’IPCC le concentrazioni atmosferiche dei gas serra sono state le più alte degli ultimi due milioni di anni e la soglia del riscaldamento globale concordata a livello internazionale di 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali è pericolosamente vicina.
Ora potete elencare a turno gli spaventosi incendi che si sono registrati in Australia e nei Balcani o i nubifragi in Sicilia e in Austria e convincere i vostri commensali a intraprendere uno stile di vita il più ecologico possibile.
Magari il prossimo anno facciamo la lasagna con il pesto, eh nonna?
Un’ottima scuola è fatta di voti, verifiche e tanti compiti a casa o di creatività e libertà individuale? Nei Paesi nordici non sembrano avere ancora una risposta.
Se non ne potete più delle solite playlist con Mariah Carey e Michael Bublè, ecco una playlist di 8 giorni con musica natalizia di estrema nicchia.
Sai che lo smartworking sta esagerando quando il tuo datore di lavoro sa persino se ti alzi dalla scrivania.
41 domande del New York Times per fare un recap ideologico di questo 2021.
Un bel vademecum per sopravvivere al pranzo di Natale.
Preparatevi.
Da: @saporedimale
Stai sul pezzo
Rischiano la zona gialla da lunedì Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Sicilia, mentre per Friuli, Veneto, Liguria e Calabria si teme l’arancione. Si attendono i dati finali per decidere.
Il 28 approderà in Aula alla Camera la legge di Bilancio per essere discussa.
Sabato prossimo è l’anno prossimo.
Infine domani, a quanto dicono, è Natale. Tanti auguri da Factanza!